• Collezione
    Umberto Panini

    Un Museo unico al mondo

  • La passione di
    un Grande Uomo

    Per un Grande Marchio

  • La Storia di una grande Casa

    Riassunta nei suoi più rari e prestigiosi modelli.

“Fa dal bèin e descòrdet d’averel fat”
“Fai del bene e dimentica di averlo fatto”

Umberto Panini

Il Museo

La Maserati venne fondata a Bologna nel 1914 da Alfieri Maserati come officina di riparazione automobili. Successivamente, nel 1926, i fratelli Maserati rilevarono la Diatto, piccola industria di autovetture da corsa di Torino.
Forti della loro esperienza meccanica e con il materiale a loro disposizione costruirono nello stesso anno la prima automobile chiamata “Tipo 26”.
Da allora, nel corso della sua lunga storia, la Maserati ha conservato gli automezzi più significativi prodotti oltre ai prototipi sperimentali, creando così nel corso dei decenni una collezione di automobili, di motori e di componenti unica al mondo in grado di illustrare l’evoluzione storica, tecnica e stilistica dell’Azienda.
La volontà di conservare sistematicamente gli automezzi, quali testimonianza di un processo industriale che si è sviluppato nel corso del tempo, ha reso in questo modo possibile la raccolta organica e distribuita nel tempo di tutta la produzione Maserati capace di tramandare in questo modo il valore della storia della Maserati.

Nel 1965 la famiglia Orsi, proprietaria dell’Azienda, decise di esporre al pubblico, e secondo un criterio di raccolta museale, la Collezione di autovetture allestendola in uno spazio esclusivo all’interno dello stabilimento modenese di Viale Ciro Menotti.
Dal 27 ottobre del 1965, giorno dell’inaugurazione ufficiale del Museo alla presenza del campione del Mondo J. M. Fangio e dei più importanti giornalisti italiani, il Museo Maserati è stato visitato da decine di migliaia di persone, provenienti da tutto il Mondo.

Da quell’anno in poi la Collezione del Museo è stata via via migliorata, grazie al restauro di alcune automobili già presenti nella Collezione, e ulteriormente arricchita di nuovi esemplari tra cui la famosa Maserati 6 CM del 1936, degna rappresentante della storia Maserati anteguerra.

Nel mese di Maggio del 1993 la F.I.A.T. acquistò la Maserati dal Gruppo De Tomaso attraverso l’acquisizione del 100% del pacchetto azionario della Maserati S.p.a. mentre la Collezione, pur rimanendo esposta all’interno dell’Azienda, rimase di proprietà della preesistente ed originaria Società Officine Alfieri Maserati S.p.a., in seguito trasformata in O.A.M. s.r.l. Nel mese di Dicembre 1994, in occasione dell’ottantesimo anniversario della fondazione della Casa automobilistica, venne allestita una mostra storica al Motor Show di Bologna e venne inaugurata, a Modena, la nuova sede museale allestita nell’edificio direzionale dello stabilimento, con pannelli storici, motori e alcune automobili esposte cronologicamente in modo da offrire a tutti i visitatori la possibilità di entrare in contatto con un pezzo della storia automobilistica modenese e italiana.

Nel mese di luglio 1996, l’Ingegnere De Tomaso richiese legittimamente la restituzione delle automobili e dei motori della Collezione del Museo. La Maserati accettò la richiesta, ma acquistò parte della Collezione composta di 15 motori, che quindi rimasero esposti all’interno dell’Azienda modenese, mentre la Collezione delle 19 automobili, su indicazione di De Tomaso, partì

per l’Inghilterra per essere venduta all’asta a Londra.
Vendita organizzata dalla casa d’aste Brooks e prevista per il 2 dicembre 1996.

La notizia della vendita delle automobili, che avrebbe causato la totale dispersione di un patrimonio storico fondamentale per la città di Modena, mise in allerta gli appassionati e le autorità e il 18 ottobre 1996 venne lanciato l’allarme.

Il Ministro dei Beni Culturali, nella figura del ministro Walter Veltroni, il Sindaco di Modena,Giuliano Barbolini e le associazioni locali si attivarono immediatamente per trovare una soluzione che permettesse il recupero di questo patrimonio storico e culturale che la città di Modena rischiava di perdere per sempre.

Il problema venne esposto alla famiglia Panini e Umberto Panini si attivò immediatamente per scongiurare la dispersione delle automobili storiche Maserati. Grazie quindi all’intervento della famiglia Panini, poco prima della fatidica data, la casa d’aste Brooks annunciava che la Collezione Maserati veniva ritirata dall’asta per tornare nella città di origine, ospitata nei locali di proprietà della famiglia Panini.

Il Museo Maserati oggi:
Da allora la Collezione delle 19 autovetture storiche Maserati è fruibile presso il Museo denominato CUP (Collezione Umberto Panini).

Le Vetture
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MASERATI 6C 34

LA MASERATI DI NUVOLARI
Nel 1933 Tazio Nuvolari dopo avere infilato una serie di magnifiche affermazioni (G.P. di Tunisi, Mille Miglia, Circuito di Alessandria, Eifelrennen, G.P. di Nîmes e 24 Ore di Le Mans in coppia con Raymond Sommer), “divorzia” clamorosamente dalla Scuderia Ferrari. È convinto che mettendosi «in proprio» disporrà di vetture migliori e guadagnerà di più. Con la sua 6C 34 vincerà i Gran Premi di Modena e Napoli. La 6C 34 era dotata di un motore a sei cilindri in linea che era più potente di 30 CV, e meno pesante di 13 kg, rispetto all’otto cilindri installato sulla 8CM.

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MASERATI A6GCS 53 Berlinetta
Pinin Farina

L'ELEGANZA NELLE CORSE
Per competere nel Campionato Mondiale Sport Prototipi fu sviluppata la A6GCS/53 il cui motore sviluppava 170bhp di potenza. Era una spyder progettata da Gioacchino Colombo e costruita da Medardo Fantuzzi e Celestino Fiandri. La A6 GCS conquistò importanti vittorie come nel Gran Premio d’Italia nel 1953 e 1954. Furono realizzate quattro Berlinette da Pininfarina su un ordine del commerciante romano Guglielmo Dei che acquistò i telai dalla Maserati.

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MASERATI A6G 54

INIZIA L'ERA DELLE "GT" SPORTIVE
Erede della A6G 2000, era un modello non particolarmente potente, e da ciò conseguì la limitata produzione. Il motore, un sei cilindri in linea con corsa corta, derivava limitatamente da quello montato sulla A6 GCS e da quello della A6 GCM. Permetteva comunque al modello di raggiungere i 210 km/h, velocità ragguardevole per l’epoca, grazie anche al lungo rapporto finale di trasmissione

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MASERATI 3500 GT

LA VERA "GT" ITALIANA
La testimonianza della trasformazione da fabbrica di automobili da corsa a fabbrica di automobili di serie fu la 3500 GT, immessa sul mercato del ’57. Direttamente nata dalle esperienze delle sei cilindri da competizione, il motore non era altro che la versione stradale del 350S, la 3500 GT si rivelò garante del futuro Maserati contribuendo, con rilevante successo di vendita, alla rapida ripresa economica dell’azienda. La carrozzeria era prodotta dalla Touring di Milano, sempre fedele al motto: “il peso è il nemico; la resistenza dell’aria l’ostacolo”.

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MASERATI 250F

LA MACCHINA DI FANGIO INVIDIATA DA TUTTI I PILOTI
Sette stagioni di F.1, un titolo mondiale Piloti (nel '57, con Fangio), molti G.P. da protagonista e il merito di far esordire la prima donna in un G.P.: Maria Teresa De Filippis, nel 1958. La "250F" ("250" sta per 2500 cm³ e "F" per Formula) nasce sulla base della "A6 GCM" del '53, della quale si utilizza il motore a sei cilindri in linea: è tutto in alluminio, a sette supporti di banco, con distribuzione bialbero e doppia accensione. All'inizio eroga 240 CV a 7400 giri, ma arriverà a oltre 270 CV a 8000 giri con il V12. Questo è il prototipo con cui Fangio tentò invano la qualificazione a Monaco nel ’57 che fallì a causa dell’eccessiva potenza del motore.

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MASERATI 420M ELDORADO

LA MACCHINA DA GELATI PER "MONZANAPOLIS"
Costruita espressamente per la 500 Miglia di Monza del ’58, nella quale il grande Stirling Moss lottò per le prime posizioni. L’Eldorado disponeva di un telaio ispirato alla 250F della serie alleggerita, di sospensioni anteriori derivate dalla 450S, di un ponte posteriore tipo De Dion e il motore derivava dal 4500 cc cilindrata ridotta a 4200. L’Eldorado introdusse in Europa la sponsorizzazione totale di una vettura da corsa da parte di un’azienda esterna al mondo dell’automobile.

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MASERATI MISTRAL

INIZIA L'ERA DEI "VENTI"
Nell’ambito delle granturismo berlinette la Mistral, presentata al Salone di Torino del ’63, e nel ’64 nella versione spyder, rappresentava un ottimo connubio tra una meccanica collaudatissima e una forma inedita e piacevole, caratterizzata nella parte frontale dalla presa d’aria per il radiatore al di sotto del paraurti per la prima volta su una vettura di produzione.

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MASERATI GHIBLI COUPE'

GIUGIARO FIRMA LA SUA PRIMA MASERATI
Dopo le imponenti berline la Maserati ritorna allo sfruttamento del filone sportivo con la Ghibli. Grazie al motore 4700 cc a carter secco e al telaio tubolare, Giorgetto Giugiaro disegna per la Ghia questo stupendo coupé (ricavandone anche una magnifica versione spider di soli 125 esemplari) dall’aspetto aggressivo e filante, ma non troppo vistoso, che fu uno dei cardini del suo successo.

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MASERATI TIPO61 DROGO

UNA GABBIA PER CORRERE A LE MANS
Riconosciuta da tutti come la migliore interpretazione di vettura sport, la “birdcage” venne studiata nel ’59 prima nella versione Tipo 60 (2000 cc) e poi nella versione Tipo 61 con in comune il concetto di leggerezza e grande rigidità rappresentato dalla singolare costruzione del telaio, composto da oltre 200 piccoli segmenti di tubo, del diametro di 10, 12 e 15 mm che formavano un reticolo del peso di soli 36 kg.

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MASERATI TIPO63

LA MASSIMA EVOLUZIONE MASERATI PER LE VETTURE SPORT BIPOSTO
La naturale evoluzione tecnica della Tipo 61 nacque con la 63. Questa nuova sport a motore posteriore venne provata nel Dicembre del 1960; il telaio era essenzialmente quello della 61, ma con la sospensione posteriore a ruote indipendenti e due serbatoi laterali per la benzina. All’inizio si decise per il collaudato 4 cilindri di 2890 cc, ma nel aprile del ’61 l’ing. Alfieri equipaggiò la 63 con il V 12 originariamente studiato per la 250F per la partecipazione alla 24 Ore di Le Mans.

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MASERATI BORA

L'ULTIMO VERO "VENTO" NELLA CASA DEL TRIDENTE
Disegnata dalla Italdesign di Giorgetto Giugiaro e prodotta dal ’71 al ’79, la Bora è stata la prima granturismo Maserati con motore posteriore centrale. Con questo modello la casa dimostrò che era possibile costruire granturismo ad alte prestazioni e grande comfort, come è sempre stato nella tradizione Maserati, pur sistemando il motore posteriormente.

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MASERATI MERAK TURBO

LA PRIMA STELLA MASERATI
Quando nel 1968 la Citroën assunse il controllo della Maserati, l'ingegner Alfieri studiò una coupé due posti a motore V8 in posizione centrale, secondo la tendenza dell'epoca dettata da sportive come la Lamborghini Countach e le Ferrari boxer. Nacque così la Maserati Bora. Parallelamente si decise di mettere in produzione anche una vettura più piccola per affrontare la concorrenza della Ferrari Dino GT4 e della Lamborghini Urraco. Questo progetto diede alla luce Merak. Disegnata da Giugiaro derivava direttamente dalla Bora ma il suo tetto terminava improvvisamente con un lunotto verticale ed un cofano posteriore completamente piatto; Giugiaro però riuscì abilmente a collegare il tetto con due pinne ad arco richiamando la coda della Bora.

  • MASERATI 6C 34   (1934)
  • MASERATI 6CM   (1937)
  • MASERATI A6GCS 53 "Berlinetta"   (1953)
  • MASERATI A6G 54 2000 Allemanno   (1954)
  • MASERATI 250F V12   (1957)
  • MASERATI 3500 GT   (1958)
  • MASERATI TIPO 420/M/58 ELDORADO   (1958)
  • MASERATI TIPO 61 BIRDCAGE DROGO   (1961)
  • MASERATI TIPO 63 V12 Serenissima   (1961)
  • MASERATI MISTRAL Coupè  (1965)
  • MASERATI GHIBLI Coupè  (1968)
  • MASERATI SIMUN Prototipo  (1968)
  • MASERATI GHIBLI Spyder  (1970)
  • MASERATI BORA   (1971)
  • MASERATI TIPO 124 Italdesign Prototipo  (1974)
  • MASERATI KHAMSIN  (1975)
  • MASERATI MERAK SS Turbo Prototipo  (1980)
  • MASERATI QUATTROPORTE Royale  (1989)
  • MASERATI CHUBASCO Prototipo  (1990)
  • MASERATI BARCHETTA Stradale Maquette  (1991)
  • MASERATI GHIBLI Open Cup  (1996)
  • MASERATI 3200 GT Trofeo  (2002)
Umberto Panini e la sua terra

Nasce nel febbraio del 1930 a Pozza di Maranello (MO), penultimo di otto fratelli. Dopo l'avviamento professionale, lavora come fabbro, saldatore e meccanico presso varie officine di Modena tra le quali la Stanguellini e la Maserati Moto. Umberto nel 1957 a 27 anni s’imbarco per il Venezuela in cerca di fortuna. A Caracas e dintorni maturò come tecnico e come “Hombre”, imparando a far da sé sempre e comunque visto che nessuno regala niente. Viene raggiunto nel 1959 dalla moglie Tina Bertacchini, sposata per procura, dalla quale avrà i figli Manuela, Marco, Giovanni e Matteo. Nel 1964 rientra in Italia per affiancare i fratelli nell'attività delle Edizioni Panini, casa editrice specializzata nella produzione di figurine dove progetta e realizza la celebre "Fifimatic" per l'imbustamento.

Tornato a Modena si buttò nell’avventura imprenditoriale delle figurine con i fratelli Giuseppe, Franco e Benito e nel 1972 comprò la finca dei suoi sogni: 30 vacche e 30 ettari battezzandola con il suo soprannome venezuelano Hombre. Panini, ammalato di emilianità e modenesità quasi quanto il compianto fratello Giuseppe re delle figurine e della pallavolo, è convinto, e ha ragione, che il Parmigiano sia il migliore formaggio del mondo. Voleva riuscire a produrlo secondo natura, come lo si fa da sette secoli, ma utilizzando la tecnologia più avanzata.

 

Avevo in testa da tempo – dice Umberto – il progetto di un’azienda agroalimentare a ciclo chiuso, del tutto indipendente da fattori esterni, dove tutto nasce e si sviluppa dentro. Questo punto è essenziale: solo così si può realizzare un prodotto biologico totalmente sicuro, perché la buona riuscita del formaggio dipende al 100% dall’alimentazione delle mucche. Sarà una mia impressione, ma grazie a questo ciclo biologico chiuso le bestie sembrano vivere più rilassate.

È difficile udirle muggire. Un dato certo è il risultato finale: gli ispettori del Consorzio del Parmigiano-Reggiano ci autorizzano regolarmente la marchiatura del cento per cento delle forme. Oggi L’azienda Hombre produce 6.000 kg di latte al giorno per 12 forme al giorno con 15 dipendenti che si occupano della coltivazione dei terreni (310 ettari di cui 200 in un corpo unico), dell’allevamento del bestiame da latte, della mungitura, della trasformazione del latte nel caseificio aziendale e della stagionatura delle forme per 24 mesi nel magazzino aziendale. Per ottenere una forma occorrono 500 litri di latte super selezionato.

La Collezione Umberto Panini è situata all’interno della azienda agroalimentare Hombre della Famiglia Panini appena fuori la periferia di Modena, tra le località di Baggiovara e Cognento.

Contatti
Informazioni per la visita

La collezione è visitabile esclusivamente tramite richiesta da inviare via mail o telefonata.

ORARI DI APERTURA AL PUBBLICO:

DA LUNEDÌ 11 MARZO, APERTURA STAGIONALE

AMPIO PARCHEGGIO

PICCOLO NEGOZIO INTERNO

VISITE LIBERE INDIVIDUALI FINO A 8 PERSONE
Prenotazione obbligatoria a mezzo mail o telefono, accesso alla Collezione libero con donazione non obbligatoria e nessun tipo di accompagnamento

VISITE GUIDATE A PAGAMENTO PER GRUPPI A PARTIRE DA 9 PERSONE
Licenziatario esclusivo per le visite guidate è il Tour Operator ModenaTur.
Ogni richiesta di visita va inviata a mezzo mail all'indirizzo: info@modenatur.it
o in alternativa via telefono al numero: +39 059 220022

Contact Info
CUP COLLEZIONE UMBERTO PANINI

WEST s.r.l.

Via Corletto Sud, 320

41126 MODENA - ITALY

P.IVA 02511690360
Tel: +39 059 5962181
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Periodo di apertura da Marzo a Novembre - da Lunedì a Sabato mattina dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00.
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